Visit Luino

A Luino, nel solo decennio 1876-1886 si contarono nuove 60 case. La spinta edilizia continuò ininterrotta fino alle soglie della Prima Guerra Mondiale: si colmarono i vuoti lungo i vialoni verso la stazione e costituenti, di fatto, una vera e propria città nuova contrapposta all’antico nucleo abitato. Il lungolago di viale Dante, sistemato dal 1898 completando un doppio filare di platani che col tempo ha assunto forme monumentali, si configurava come palcoscenico ideale dove sfoggiare sulle facciate di ville e palazzine uno stile adeguato al rango di una borghesia desiderosa di accaparrarsi una delle più amena località del paese: fu così naturale il passaggio dallo sfoggio d’un eclettismo a volte raffinato (seconda villa Hussy, ora albergo Camin, 1898; villa Riccardi-Gobbi, arch. Febo Bottini, 1897) al nuovo stile. Villa Luini-Carletti (v.le Amendola 2/a) è un complesso di edifici cresciuti a poca distanza temporale e fisica l’uno dall’altro. Dopo il primo villino del 1908 e un modesto villino di servizio, nel 1912 fu costruita la villa principale. Autore di tutte le opere fu l’ingegnere nob. Federico Luini, le cui origini locali sono tutte da dimostrare, con studio in Milano nel palazzo di famiglia in via Sforza, 4. Non sono note altre opere dell’ingegnere, a meno di non associarvi anche la figura dell’architetto milanese Antonio Luini; questi però aveva studio autonomo e apparteneva ad un ramo della famiglia non insignito di titoli nobiliari. La villa di Luino presenta particolari raffinati. Costruita su un lotto in angolo tra viale Dante e la strada di accesso alla stazione, perpendicolare alla litoranea, la villa si innalza con una torretta affacciata verso il lago e aperta dalla consueta finestra tripartita. I profili della trifora sono rastremati da sporgenze sinuose delle modanature. Tutto il sottogronda è arricchito da un ricercato gioco di pendenti in legno, retaggio ancora eclettico; ma le cornici delle finestre presentano tra i particolari meno scontati di tutto il Luinese, per l’elegante commistione di motivi geometrici e floreali. Gli spigoli dell’edificio sono caratterizzati dalla presenza di un mattonella cementizia sovraccarica di fiori; ricordo del classico elemento del cantonale, il particolare sembra già preludere a più moderni sistemi decorativi, non più razionalmente disposti sulle facciate, ma liberi nello spazio da rigide regole compositive.

Villa privata, non visitabile

Ubicazione