Di fronte a villa Luini, nello stesso 1912, si stava costruendo un rondò, ovvero una piattaforma semicircolare protesa nelle acque del lago a conclusione del filare alberato di viale Dante e, come tratta da un manuale di urbanistica ottocentesca, quale sfondo prospettico del viale che giungeva dalla stazione. Il rondò, o popolarmente La Rotonda, destinato a diventare parte integrante della memoria collettiva della città e luogo ricco di ricordi letterari, fu arricchito nel 1913 da una balaustrata con muretti di cemento e parapetti in ferro unificati da un unico fluente disegno tra i più belli ed eleganti delle sponde del lago. Gli artigiani locali (ditta Pozzi per il cemento e fabbri Pozzi per i ferri) seppero con maestria eseguire il disegno fornito dal segretario comunale Morozio.